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La Famiglia Novelli è una delle più antiche famiglie italiane. Secondo lo storico e Patrizio Aquilano Claudio Crispomonti, le origini di tale famiglia risalgono al IX secolo. Nel suo manoscritto Istoria del origine et fondatione della città dell’Aquila, egli afferma che le prime tracce della famiglia si trovano nell’antica Amiternum, dove si trova memoria di Novello di preturo nel 897 d.C. con il titolo di Vir Egregius. Crispomonti descrive Novello di Preturo come "uomo di buone qualità, opulento di beni di fortuna, è non men ricco di doti d'animo", indicando l’alto prestigio e la posizione sociale di rilievo della famiglia in quei secoli. Novello lasciò il cognome alla famiglia, consolidandone l'identità.
Nel XII secolo, la famiglia raggiunse un ulteriore prestigio con Ranaglio Novelli, che servì come condottiero al servizio dell’imperatore Federico I Hohenstaufen (Barbarossa), come attestato da Claudio Crispomonti. I figli di Ranaglio, Giovanni e Cola Novelli, continuarono a servire come cavalieri. Cola, insieme ai suoi figli Pandolfo e Iacopo, fondò il ramo della famiglia a Roma, conosciuto come i Novelli del Rione dei Monti. Questo è documentato e confermato da un documento conservato nell'Archivio del Salvatore (armario I, mazzo VI, n. 2), datato 1348, che menziona: "Pandulfus de Novellis filius Colae de Novellis ex nobili familia in Asculum Picenum...". Questo trasferimento segnò l’espansione della famiglia in nuovi contesti urbani e ne consolidò l’influenza nella società romana.
Un altro importante ramo della famiglia si stabilì ad Ascoli Piceno, dove Ugolino Novelli, figlio illegittimo di Ranaglio, servì come Cavaliere e Generale di Santa Chiesa sotto Papa Innocenzo IV, come attestato da Felice Pantaleoni e Nicolò Angelo Tinassi in Origine, et antichità della città d'Ascoli, e della famiglia Nouelli espresse in due lettere istoriche (Biblioteca Casanatense, 1671). Durante l'assedio di Ascoli nel 1229, Ugolino si distinse per il suo coraggio nella difesa della città, come riportato da Bernardo Carfagna in Il lambello il monte e il leone (Lìbrati Editrice, 2004, ISBN 978-88-87691-28-3), consolidando il ruolo della famiglia nelle sfere ecclesiastiche e militari. Ugolino fondò il ramo dei Novelli di Ascoli Piceno, che acquisì grande prestigio e nel 1558 ottenne il titolo di Princeps Asculani in temporadoralibus (Felice Pantaleoni, Nicolò Angelo Tinassi, Archivio della Curia Vescovile di Ascoli Piceno). Nel 1625, la Curia Vescovile di Ascoli Piceno decretò ufficialmente i quattro quarti di nobiltà della famiglia (Archivio della Curia Vescovile e Felice Pantaleoni).
Tra i discendenti di questo ramo vi furono numerosi uomini illustri, tra cui Giovanni Novelli, figlio di Ugolino, eletto Podestà di Ascoli nel 1247 (Emidio Parroco Luzi, Compendio di storia ascolana, tipografia di E. Cesari, 1889, p. 237, e Rubrica 29 dello Statuto del Popolo d’Ascoli, carta 125, Archivio di Stato di Ascoli Piceno – Archivio Storico del Comune di Ascoli Piceno – Archivio Segreto Anzianale). Nicola Novelli, Capitano del Popolo di Perugia nel 1316, è attestato dalla documentazione rogata dal Notaio Emidio di Mastro Ventura il 10 novembre 1318. Inoltre, Giovanni di Matteo servì come ambasciatore di Ascoli presso la Santa Sede nel 1426 (Felice Pantaleoni, Archivio della Curia Vescovile di Ascoli Piceno, Archivio Segreto Anzianale). La famiglia mantenne una posizione di rilievo anche nei secoli successivi, con membri impegnati sia nell'amministrazione ecclesiastica che in quella civile.
Il ramo di San Valentino in Abruzzo Citeriore si distinse nel corso del XVII e XVIII secolo, quando parte della famiglia si trasferì stabilmente nella regione degli Abruzzi. Questo spostamento avvenne a seguito delle crescenti opportunità economiche nella zona, all’epoca sotto il controllo della famiglia Farnese (Il 1799 in Abruzzo: atti del convegno, Pescara-Chieti, 21-22 maggio 1999; Prof. Matteo Mosca, La Famiglia Novelli: Storia, Cultura e Potere di una Dinastia Italiana Dimenticata; Inventario dell'Archivio Storico Comunale di San Valentino in Abruzzo Citeriore 1526-1967). I Novelli furono strettamente legati ai Farnese e intrattennero rapporti con la Nobildonna Margherita d’Austria che mostrava grande ammirazione per la famiglia (il 3 marzo 1572 raccomandò Ippolito Novelli al Cardinale Rusticucci con le parole "Messer Hipolito Novelli d'Ascoli è molto mio affettionato...").
Questo ramo dei Novelli si distinse principalmente nel campo tessile e della sartoria, con figure di rilievo come Panfilo Novelli, documentato negli archivi catastali del XVIII secolo (Inventario dell'Archivio Storico Comunale di San Valentino in Abruzzo Citeriore 1526-1967). La famiglia acquisì numerosi beni immobili, tra cui una palazzina dei primi del '900 situata in via Giuseppe Mazzini 89 a Castellammare Adriatico, e altre proprietà a Pescara Portanuova (MIC - SIAS Archivio di Stato di Pescara - Catasto provvisorio del territorio di Pescara). Tuttavia, queste proprietà furono successivamente vendute e non sono più parte del patrimonio della famiglia Novelli.
Documento del XVII sec. proveniente dall'Archivio Storico della Famiglia Novelli - su gentile concessione
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